giovedì 23 dicembre 2010
Perché poi in fondo, sono simpatici.
giovedì 9 dicembre 2010
Nuovi misteri in Terra Australe
Chiacchierando con gli Australians.Appunti sparsi
mercoledì 24 novembre 2010
Looking for a job: grandi soddisfazioni e botta di autostima.
giovedì 18 novembre 2010
Marvellous Melbourne
mercoledì 3 novembre 2010
Goodbye Cairns
Una cosa importante che si impara quando si è in continuo movimento è a distaccarsi dalle cose di cui poi, sinceramente, si può fare anche a meno.
Solo che prima di essere messo di fronte ad una valigia non è che ci credi veramente che una cosa non ti serva...Eh si ma poi magari se Venere si allinea con Saturno mi può servire e poi non ce l'ho! Sinceramente mi è capitato più spesso di non sapere di avere una cosa e ricomprarla...(idiota!). Comunque per me è sempre la parte più difficile, ma ogni volta un paio di pensieri mi aiutano a prendere la decisione giusta.
Il procedimento è sempre lo stesso: "Si, dai, mica tanto questo pesa...figurati se mi cambia la valigia.."poi accendo il cervello, lo moltiplico per 10 oggetti e capisco che effettivamente cambia la valigia. Qui risiede la chiave di svolta, il passaggio fondamentale per il distacco.
Le immagini che mi aiutano a velocizzare il procedimento?
Me di fronte a una rampa di scale e la mia stupida valigia pesante.
Me di fronte allo sportello del check-in che pago per ogni kg in più.
Me che non esiste che pago i kg in più e svuoto la valigia in aeroporto.
Insomma eccomi qua ad evitare tutti questi spiacevoli episodi abbandonando alcune cose sul campo. E non posso fare a meno di citare il mio amico Chatwin...come avrete capito le citazioni mi piacciono un sacco:
"Oggi più che mai gli uomini dovrebbero imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempiono l'uomo di timore: più oggetti si hanno più si ha da temere. Gli oggetti hanno la capacità di impiantarsi nell'anima per poi dire all'anima cosa fare".
PS Avevo scritto un post per raccontare la mia gita fuori porta e altre mirabolanti avventure ma l'ho perso, non so come.E dato che sono pigra e gnea faccio a scriverne un altro e nei prossimi giorni barra settimane internet potrebbe veramente essere un miraggio vi faccio un riassunto in pillole!
L'autista nonché guida che non smetteva più di raccontare spiegare e fare battute che ahimè ogni tanto non capivo!Voto 10.
Escursione super turistica, sali, scendi, fai la foto, risali. Voto 2.
Gelato di produzione locale con frutti strani mai sentiti di cui ora come ora non mi ricordo nemmeno il nome.Voto 8.
Posti:
Daintree Rainforest: bella, interessante, ma non ne posso più di vedere foreste!!!BASTA!Ma: avvistamento del canguro più piccolo del mondo (che poi alla fin fine, diciamocela tutta, altro non è che un topo!Però più simpatico!) insieme all'avvistamento di farfalle Ulysses...meravigliose e un sacco di altri animali strani che non sto qui ad elencare hanno fatto recuperare punti alla foresta. Diciamo un 8, va là.
Stingray Bay: senza parole. Voto 10.
Cape Tribulation: foresta pluviale che incontra l'oceano. Guardate le foto e poi mi fate sapere...
Il tempo: non ha piovuto, ma cacchio poteva almeno non essere nuvoloso????Voto 5.
martedì 2 novembre 2010
Roba da matti 2
mercoledì 27 ottobre 2010
Roba da matti
Carino da parte sua no?
Pensare che gliel'avevo chiesto per non pagare 25$ al giorno nell'appartamento dove sono ora!
Perche' anche loro sono dei geni.
Ti facciamo un piacere perche' di solito non si puo' stare meno di una settimana.Pero' costa di piu'!Cioe' praticamente pago quasi l'equivalente di una settimana di affitto per tre giorni.Ma mi hanno fatto un piacere.
Che tenerezza, quasi mi commuovo di fronte a cotanta generosita'!
martedì 26 ottobre 2010
Ultime occasioni!
E siccome ormai sono diventata un genio del male prenoto tour aggratise a destra e a manca promettendo di utilizzare questo bonus come incentivo per una migliore vendita del prodotto.
Va beh li venderò per corrispondenza da Melbourne ma loro non lo sanno ihihih!
Sono diventata una brutta persona?
Dunque dunque.
Ieri esperienza sul Reef, ovvero la Barriera Corallina.
E va bene non so nuotare, ecche minchia ci sono andata a fare direte voi, e io ci sono andata lo stesso va bene??!!
Ho fatto il tour con il sottomarino con il gruppo vacanze anziani e mi sono comunque goduta il sole e il giro in barca fatta di Travelgum...è una droga abbasta economica vi dirò.
Ho quasi mezzo pensato di fare un'immersione con l'istruttore per cui pare non sia necessario nuotare, ero a tanto così...poi un po' per l'idea che per fare immersione bisogna comunque avere un contatto un po' troppo ravvicinato con l'acqua alta, un po' per il prezzo esagerato ho ripiegato per un rilassante giorno in mare aperto senza bagnarmi i piedini.
In compenso ho perso una ciabatta che è volata giù dalla barca al ritorno avendo così l'opportunità di sperimentare la sensazione tanto gradita ai locali di camminare scalzi in città!
Che meraviglia -_-
Oggi poi aggirandomi furtiva tra le brochure che abbiamo in hotel mi sono detta, ma perchè non esagerare e fare anche un ultimo tour prima della partenza?
E signore e signori domenica mi aspetta un tour a Cape Tribulation, una località 3 ore a nord di Cairns dove l'oceano incontra la foresta pluviale tanto per citare la guida, FREE OF CHARGE!
Anche perchè domenica sarà l'ultimo giorno libero prima della partenza.
IL 3 novembre sarà dedicato alla valigia e allo shopping!
Il 4 tutti a bordo per una nuova avventura!
Qui intanto continua a piovere (a parte ieri e oggi in cui abbiamo avuto delle belle giornate)
anche se la stagione delle piogge dovrebbe inziare a novembre, ma che volete non ci sono più le mezze stagioni, nemmeno in Australia!
Il mio capo continua a chiedermi se ho cambiato idea e resto a Cairns...cioè mi ha offerto dall'aumento alla sistemazione in hotel, al rimborso del biglietto per Melbourne nel caso avessi deciso di restare almeno un altro mese...neanche fossi un ingegnere aerospaziale.
Non ci resto in questo paesello con la stagione delle piogge!!Fattene una ra1gione!Se no me ne stavo tra la nebbia agli irti colli di Bologna e il freddo umido degli inverni padani!
Vi faccio vedere qualche foto della gita col gruppo anziani.
Sempre se riesco a caricarle, perchè alla fine del mese i megabyte acquistati stanno per finire e la connessione è disasotrosa...ah l'Australia e la tecnologia!
martedì 12 ottobre 2010
Tanto rumore per nulla
martedì 5 ottobre 2010
Le piccole gioie della vita:cose che si apprezzano in Italia e grazie al cielo hanno importato in Oz!
giovedì 30 settembre 2010
I've got a ticket to ride
martedì 14 settembre 2010
Sondaggio parte prima
New life new job?! -_-
Vi chiederete dopo tante strabilianti avventure dove sarò mai finita??In quale luogo di lavoro esotico, diverso, esaltante sia infine capitata...ebbene non vi terrò più sulle spine.
Da una settimana lavoro alla reception di un hotel!!
Sorvoliamo sull'ironia della sorte beffarda.
Riassuntino.
I primi giorni di agosto avevo risposto ad un annuncio di lavoro di cui non avevo più sentito niente. Circa 10 giorni fa mi richiamano per un colloquio.
Se fossi andata lì i primi di agosto non avrei mai avuto il posto.Questa volta però ero preparata.
Alla domanda “quanto resti a Cairns?” non ho battuto ciglio e ho mentito spudoratamente.
Ho passato due giorni a pensare se accettare o meno il lavoro perché avrei dovuto convivere con questa bugia tutto il tempo. Ma poi mi sono detta, ma gli imprevisti capitano no?Io posso pianificare 6 mesi in un posto e poi cambiare programma senza averlo preventivato no?
Qui che è pieno di backpackers succede tutto il tempo.Devono anche essere abituati. Ma io queste cose non me le vivo mai bene e ho passato una settimana a chiedermi “E poi cosa mi invento?Che gli dico?” Ed è a questo punto che entrate in gioco voi...
Ho deciso di proporvi un bellissimo sondaggio diviso in due parti.
Il primo è a tema libero e sarà il prossimo post.
Per il momento intanto mi limito a raccontare brevemente che l'hotel è un tre stelle, abbastanza bruttino a dire il vero, gestito da cinesi. Non vi dico capire il manager che parla inglese con uno spiccato accento cinese. Facile!Non mi è parso molto sveglio al momento, l'ho visto un po' smarrito nel suo ruolo, credo che la tipa alla reception che mi ha insegnato tutto ne sappia nettamente più di lui di come si manda avanti un hotel. Non so bene come stiano le cose, ma ho capito che da luglio è cambiata gestione e stanno modificando un po' tutto. Che bello andare in un posto in cui si lavora improvvisando quasi tutto il tempo...mi sembra così familiare!
Comunque il “bright side” per dirla all'inglese è che:
Finalmente ho un lavoro. E' a 10 minuti da casa e i colleghi SEMBRANO tranquilli (non vorrei dire le ultime parole famose).Conosco vagamente il mestiere quindi in un certo senso ho la vita più facile anche se ci sono comunque delle cose tecniche da imparare e rispondere al telefono qui non è proprio cosi immediato!!
Per il resto la nostra vita scorre placida qui ai tropici.Si lavora, si cerca di risparmiare il più possibile tanto che abbiamo bandito qualunque tipo di uscita serale e si vive tra casa e il lavoro.
Anche se il lavoro ha dei benefici! Infatti diciamo che ormai la tappa fissa è il ristorante dove lavora Vale...ogni volta birre aggratis e ieri sera ho anche rimediato la cena!Cosa si può chiedere di più dalla vita??
venerdì 3 settembre 2010
No comment
sabato 28 agosto 2010
Nel meraviglioso mondo di Oz intanto...
Breve parentesi tanto per updatare gli interessati su questioni pratiche...la "simpatica" tipa del caffè mi ha chiamato per offrirmi un posto come tappabuchi! Yuu-uu! (o Yayyy per esclamare un po' all'inglese. Entusiasmo e gioia alle stelle, si vede l'entusiasmo?)Non avendo di meglio da fare e consapevole delle spese a venire ho accettato quello che passava il convento. In sintesi: stamattina ho lavorato dalle otto alle undici. Cioè mi sono dovuta alzare alle 7 per lavorare 3 ore. Bello.
martedì 24 agosto 2010
Si chiude una porta e si apre un portone?
Parentesi musicale
Tell me how do you feel?
Well I feel like they're talking in a language I don't speak
And they're talking it to me
sabato 14 agosto 2010
Why Don't You Get a Job?
Qui invece c'è chi cerca lavoro “disperatamente” e per farlo è passata dalla fase “cerco timidamente un lavoro” alla fase “mo' ti faccio vedere io”.
Prima fase: innocentemente e stupidamente onesta, e forse un po' troppo insicura, la nostra protagonista ovviamente non si è saputa vendere. Tanto che riflettendoci e guardandosi dall'esterno nemmeno lei si sarebbe data un lavoro.
(A mia difesa vorrei sottolineare il mio odio profondo per la scrittura del curriculum, i colloqui di lavoro con domande tipo “cosa ti motiva” e “quali sono i tuoi obiettivi, il dover far capire a qualcuno che sta cercando proprio te perché sei perfetta per il lavoro in questione: odio odio odio)
Seconda fase: piccole bugie, mezze verità, faccia tosta e sorriso a 32 denti.
E così cari amici mi sono spacciata per esperta cameriera (mai fatto in vita mia) e barista (ho sempre e solo stappato bottiglie di birra o di vino in hotel...chiamavo i rinforzi anche per fare uno spritz!! Grazie Sabri!).
Al colloquio in agenzia ero così convinta che mi sarei data se non un lavoro quantomeno un oscar per la recitazione!
“Sai portare tre piatti?” Eeeeh certo!E che me lo chiedi a fare, se vuoi ti insegno.
Ovviamente mai fatto e mai visto fare e dopo aver messo i piatti un po' alla cazzo la tipa mi dice che non aveva mai visto questo metodo. Ho prontamente spiegato che questo ero il modo a me più congeniale ma lo avrei tranquillamente cambiato! Tutto questo solo per farmi registrare per un ipotetico lavoro il primo week end di settembre visto che qui iniziano una serie di festival ed eventi in cui richiederanno orde di camerieri per il catering.
Intanto non potendo darmi per vinta così facilmente ho continuato a girare come una scema in città bussando ad ogni ristorante, bar, bistrot, caffè o gelateria che fosse.
Così oggi, dopo settimane di ricerche, sono stata presa in prova in un piccolo bar.
Mi hanno riconfermato per domani quindi al momento incrociamo le dita prima che sia tutto “ufficiale”.
Insomma dopo momenti di sconforto e porte in faccia finalmente qualcosa inizia a muoversi.
Ora la missione principale è risparmiare il più possibile per la seconda parte del viaggio perché qui (come altrove del resto) non c'è cosa più facile che spendere soldi. E' una cosa che ci viene molto bene.
lunedì 2 agosto 2010
I piccoli fastidi della vita:cose che botherano e annoyano* agli antipodi
Non essere mai sicuri al 100% dove guardare prima di attraversare la strada.
Le porte (comprese quelle del frigo) che si aprono al contrario.
La gente che parla così velocemente da non darti il tempo di elaborare una minchia di risposta in un inglese che sia più o meno dignitoso.
Le periferie dei centri urbani che trasmettono una desolazione senza pari.
L'usanza di chiedere “Hi, how you doin?” (Ciao, come va?) quando in realtà nessuno vuole sentire assolutamente come stai e quando inizi a rispondere sono già lontani.
Il fatto che nonostante ci sia il cambio favorevole la vita sia comunque cara.
Così, per portare un po' di equilibrio dopo il post sui piccoli piaceri della vita, per dovere di cronaca e per cercare di creare un ritratto di questa esperienza che sia il più sfaccettato possibile.
*To annoy and to bother:sinonimi di seccare, dare fastidio, dare noia
Mistero numero 5: le regole sceme
Vi verrebbe mai in mente di scrivere una regola tipo: chiudere la porta del frigo? Oppure: rispettate i vicini??
Forse si se siete delle maestre d'asilo e dovete insegnare a dei bambini di 3 anni come ci si comporta in una società civile.
Ma resta il fatto che la regola “quando ti fai la doccia resta dentro la cabina” è alquanto interessante non trovate?
Cioè, esattamente, dove potrei mettermi in alternativa per farmi la doccia???
E' un promemoria per i decerebrati?
Sono regole per popolazioni aliene che non conoscono i nostri usi e costumi?
Sono deficienti e scrivono regole a caso??
La paura più grande è: con chi hanno a che fare da doversi premunire in questo modo?
giovedì 29 luglio 2010
Le piccole gioie della vita: cose che si apprezzano agli antipodi
L'happy hour con la birra che costa 2 dollari.
Andare in banca e aprire il conto (senza spese mensili, senza spese e basta) in 10 minuti con l'impiegato che ti da anche consigli su dove cercare lavoro.
Gli hamburger che non sai come mangiare da quanto sono alti.
La temperatura perfetta tutto il giorno.
Gli smoothies freschi quando c'è un pelino troppo caldo.
Il sorriso sulle labbra e la disponibilità di tutti, dagli autisti del bus ai camerieri. Sembrano davvero tutti più rilassati quaggiù!
Mistero numero 4 - A piedi nudi non solo nel parco
Si, Vale lo ha già accennato nel suo post ma credo meriti un angolo della rubrica sui misteri del down under.
Ma che problema hanno con le scarpe da questa parte del mondo?E non sto parlando di ubriachi e barboni. Fanno camminare scalzi sui marciapiedi anche i bambini indifesi!
E' un sistema di selezione naturale?Chi sopravvive e non si prende nemmeno un piccolo fungo allora è destinato a portare avanti la specie??!
mercoledì 28 luglio 2010
martedì 27 luglio 2010
''OH CAPTAIN, MY CAPTAIN'' - Vale
In quanto compagna di viaggio di Alessia, ogni giorno affronto impavida con lei le avversità e le avventure della vita del viaggiatore: fare la doccia là dove nemmeno l'acqua è pulita, collezionare lividi bluastri causati dai ripetuti calci tirati alle valigie, mangiare fritto tre volte al giorno senza pensare alle conseguenze, non provare ribrezzo per quelli che camminano scalzi in città e soprattutto conoscere gente nuova...e strana.
Mai però avrei pensato di poter un giorno incontrare un personaggio fuoriuscito da un libro di Hemingway e certamente non potevo lasciare che Alessia se lo facesse sfuggire.
Essendo io la 'consorte' stronza della coppia, traccerò qui un delicato ritratto del nostro Capitano preferito.
Salire su una barca a vela che si dirige in mezzo all'Oceano Pacifico mentre il vento la piega a angolo retto sul mare è già abbastanza avventuroso e magari anche divertente, ma solo fino a quando non capisci di essere sola su una nave dove l'equipaggio è formato da quattro ragazzini il più vecchio dei quali ha 23 anni. Ventitré anni....tu che a venticinque ti reputi “coraggiosa” perché sei stata su un aereo della lussuosissima Emirates per 21 ore appena.
Inizia così un'avventura durata due giorni.
Giunti in alto mare continuiamo a ridere (e deridere) mentre per la sesta volta chiediamo al capitano quanti anni ha e riceviamo ovviamente sempre la solita risposta: “I am 23” .
Lui intanto, tra un insulto e una bestemmia, urla ordini allo skipper, si tiene saldo e in equilibrio stretto al suo timone, la pelle bruciata dal sole, vestito con una t-shirt che grazie al sale che ha assorbito potrebbe stare su da sola e con un cappellino di lana in testa che lascia sfuggire un ciuffetto di capelli biondo-marroni così stopposi che quasi non sembrano capelli ma paglia; potrebbero prendere fuoco tanto scotta il sole adesso. Quando si toglie gli occhiali sembra un panda. Ha un'ombra bianca, lunga e unica sugli occhi blu che sono circondati da piccole rughe sottili anche quelle provocate dal sole e dal sale.
E' possente il capitano, braccia grosse, gambe robuste, mascella sporgente e spalle larghe...più di una volta durante il viaggio si riferisce a sé stesso come il Brad Pitt del mare (sic).
La traversata verso le isole dura un'ora e mezza. Arriviamo alle tre del pomeriggio. Lui dà l'ordine di cominciare a bere poi si isola in sottocoperta con lo skipper (non fatevi ingannare dal nome...lo skipper è una bionda alta un metro e settanta con occhi verdissimi e gambe lunghissime e che risulta tanto fuori posto quanto noi su quella barca...almeno finché non comincia a tirare funi e innalzare vele).
Dopo un giorno di scommesse, bestemmie, bevute e prese per il culo finalmente lo inchiodo a prua. Mi racconta di quella volta che il vento era così forte da riuscire a staccare la vernice del nome della sua barca, o di quella volta che durante una tempesta di fulmini il GPS e tutti i sistemi di guida sono saltati mentre lui ancora si trovava a 4 settimane da terra, o di quella volta che un'onda ha spinto lui e la ciurma fino a un gruppo di montagne incastrando la barca tra i pini. Sembra incredibile, vorrei non credergli ma il modo in cui lo racconta mi fa capire che non mente. Per convincermi finalmente mi porta in coperta e mi mostra la carta d'identità. Ha 23 anni. Classe 1987. Figlio di marinai, proprietari di un'azienda di costruzione di navi, naviga da quando aveva 4 anni e a 12 anni ha iniziato a farlo da solo. Vive sul mare e per il mare e quando scende beve per non farsi venire il 'mal di terra' (landsick), per dimenticare che è all'oceano che appartiene e là dovrà sempre tornare.
Mi chiede perché io non riesca ad accettare la sua età. Semplicemente non posso...non posso accettare che un ventitreenne sia il capitano della minuscola barca a vela spersa nell'oceano per due giorni e due notti sulla quale io in questo momento cerco di rimanere senza vomitare l'anima. Mi guarda e ride biascicando qualcosa in Australiano stretto seguito da qualche parolaccia a caso e mi chiede cortesemente di non innamorarmi di lui. Gli rispondo che non c'è assolutamente problema. C'è una luce un po' pazza nei suoi occhi e per un momento sembra davvero avere 23 anni. Grazie al cielo si ricompone subito, almeno abbastanza da farci credere a tutti di essere in buone mani...o no?
Torniamo sani e salvi da questo viaggio che è stato incredibilmente lento e altrettanto veloce. Lui scende a terra e poche ore dopo ci raggiunge al pub dove arriva già ubriaco. E' vestito con la stessa cura di quando era sulla barca ma non porta né il cappello né gli occhiali e l'ombra bianca sugli occhi ora è ancora più evidente. Lo skipper, Rebecca si chiama, indossa un vestitino floreale ed è truccata. Pochi di noi la riconoscono al primo impatto perchè sembra uscita da un film di Hollywood e quando sorride illumina tutti quelli che gli stanno accanto.
Nel giro di poco tempo il nostro capitano, che tanto saldamente riesce a restare fermo su una nave in piena tempesta, viene catapultato fuori dal pub insieme a un amico perché troppo ubriaco persino per continuare a giocare a biliardo. Lo rincontriamo più volte in giro per la città mentre tocca, abbraccia e molesta ogni ragazza o animale che respira e gli attraversa la strada, il tutto rigorosamente di fronte alla sua stupenda ragazza che fa finta di niente. Per un attimo cerco di capirla, ma quando lui si abbassa i pantaloni e mostra il suo sedere pallido a tutto il locale, abbandono ogni logica e comincio a reputare pazza anche lei.
Infine sparisce probabilmente collassato sotto qualche palma dove si risveglierà al mattino. La sua ragazza entra in discoteca dove si dà all'alcol. Noi, io e Alessia, ci guardiamo cercando di capire, cercando di trovare una soluzione logica e giungiamo alla conclusione che gli Australiani sono pazzi, che l'amore è cieco e che il culo del capitano in fondo non era tanto male. Ci dirigiamo verso la nostra camera in silenzio pensando che in fondo ne è valsa la pena, siamo state fortunate, perchè abbiamo incontrato un eroe dei fumetti e ne siamo uscite vive.
Quasi dimenticavo... Non c'è marinaio che si rispetti senza tatuaggio. Il suo gli prende tutta la schiena. Ovviamente. E' colorato di verde, rosso e blu. Lo ha disegnato per lui la nonna di origini giapponesi. C'è scritto 'See' che è il suo cognome. Matt See che suona esattamente come “Sea” (mare). La ciliegina sulla torta. Proprio come il più perfetto dei personaggi di Hemingway . E se non lo vedi non ci credi.
lunedì 26 luglio 2010
Whitsundays:la sopravvivenza in barca e la solita sfiga meteorologica
No. Infatti non siamo proprio genti di mare noi. Ma, miei fedeli (??) lettori, vi dico che non solo siamo sopravvissute alla gita in barca di due giorni, ma ci siamo anche divertite da morire!E pensare che la paura poteva privarci di un'esperienza del genere...
Purtroppo anche così lontano arrivano le macumbe, i malocchi e le tirate direttamente dall'altra parte del mondo e non riusciamo a vedere una minchia di isola con il sole!! Ma i posti sono talmente belli che non c'è malocchio che tenga!
Due giorni e due notti su una barca vela intorno a delle isole splendide nell' Oceano Pacifico sono un'esperienza unica. Anche per gli sfigati come me che non sanno nuotare! Non ho mai fatto mistero del mio rapporto conflittuale con il mare quindi si può immagine il leggero timore nel prendere un precario gommone per raggiungere la barca (io ho paura anche del pedalò!) o il simpatico tragitto fatto veleggiando in cui eravamo seduti su un lato della barca posta in posizione verticale sull'acqua. E non sto esagerando.
Insomma nonostante questa “serenità” di fondo i paesaggi, i tramonti, i pesci tropicali visti solo in tv che si affacciano ai bordi della barca ancorata per la notte, le spiagge bianchissime, l'acqua trasparente, le balene (si, di nuovo!) la natura incontaminata e svegliarsi in mezzo all'oceano hanno decisamente vinto su tutte le paranoie.
Ah non ho menzionato il trattamento benessere incluso nel pacchetto: acqua dell'oceano (trattamento viso) e sabbia di silicio (trattamento piedi) di Whitehaven Beach hanno reso la mia pelle fantastica. Peccato che non durerà!
Per dovere di cronaca e per chi non dovesse essere pratico è giusto segnalare brevemente gli aspetti legati alla sopravvivenza: la scarsa igiene (premessa all'inizio del viaggio: la doccia è solo per lavare via il sale dopo le immersioni. Ottimo!), e il dormire, mangiare, bere e andare in bagno in equilibrio precario sulle onde. Ogni tanto ci sentiamo dondolare anche adesso!
Troppo ci sarebbe da raccontare sul personaggio del “capitano” ma rischierei di non rendere onore al soggetto in questione. Vale, che non può accettare tale affronto, per l'occasione si è offerta di curare un post a riguardo. Mi riprometto di pubblicarlo senza censure (anche se so che dovrei!). Mi scuso in anticipo con i lettori più sensibili (ma chi sono?).
E con le Whitsundays si chiude la nostra parentesi da backpackers. Con le lacrime agli occhi pensando agli ultimi giorni in giro, dobbiamo fermarci per trovare un lavoretto qui a Cairns.
Il tempo, manco a dirlo, ci ha accolto con un bellissimo cielo grigio e una pioggerellina tropicale che ci ricorda da dove viene tutto questo verde.
Dicono che sia molto strano per questa stagione. Ecco la prova che la sfiga meteorologica la portiamo con noi dal primo giorno che abbiamo messo piede in Australia.
Oggi è stato il primo giorno a Cairns dopo 10 ore di bus da Airlie Beach. Segnaliamo nell'ordine: un grande numero di aborigeni mai visti prima, furgoncini e van di backpackers in ogni dddove, umidità del 100%, appartamento carino e PULITO (incredibile ma vero) con due canadesi, una vecchia australiana la cui presenza al momento è ancora inspiegabile, una spagnola che parte venerdi, e altre due non ancora pervenute.
Domani primo giorno di orientamento in città.
mercoledì 21 luglio 2010
Airlie Beach
Primo pensiero alla vista di McDonald's anche nei posti piu sperduti del continente (dove la tre non prende ricordiamolo!): infestante.
Secondo pensiero alla vista di McDonald's dopo connessioni pagate dai 4 ai 6 dollari l'ora e connessioni che vanno a megabyte quando prendono: GRAZIE. Si è capito dove sono?
Qui avere internet e poi averlo gratis è una manna dal cielo!Passare dalla flat a tutto questo non è semplice per me...ma ci sono già quasi abituata!
Dunque dunque.Dove eravamo rimasti? Cose degne di nota:
Fraser Island: incredibile.
Per gli amanti del fuoristrada è davvero il massimo...ma non solo per loro ovviamente.Spiagge immense, foreste pluviali e laghi d'acqua dolce con sabbia bianchissima in un giorno solo.Belissimo.
Vi è mai capitato di vedere una cartolina e pensare che fosse ritoccata?Che un posto cosi effettivamente non puo esistere?Beh era quello che ho pensato io quando ho visto la cartolina del Lago McKenzie a Frasere Island. Ho pensato che fosse la solita cartolina esagerata.
Per la prima volta in vita mia ho visto un posto che superava la cartolina.
Abbiamo visto di nuovo i dingo in libertà, i kookaburra e le balene, questa volta senza vomitare e tranquillamente dalla spiaggia, mentre facevamo il giro con il nostro autobus 4x4...tra un salto e un altro dal sedile. Prima volta in cui ho pensato che allacciarsi le cinture in autobus avesse senso.
Lunedi abbiamo passato la giornata in ostello a Hervey Bay causa maltempo.
Abbiamo cercato di mangiare del pesce che non fosse fritto ma invano.
La sera sempre con il fantastico servizio di navetta gratuita che ci ha portato dall'ostello alla fermata del bus siamo partire alla volta di Airlie Beach dove siamo giunte dopo circa 12 ore di viaggio!
Il cuscino da viaggio che mi hanno regalato prima della partenza si è rivelato salvavita e sono riuscita a superare la notte abbastanza indenne.
Airlie Beach è una località carina, minuscola a quanto pare ma con un enorme concentrazione di backpackers che si fermano qui per andare a visitare le Whitsunday Islands. Qui è tutto un via vai di ragazzi che salgono o scendono la costa, annunci di chi vende van o di chi offre e chiede passaggi per le prossime tappe del viaggio.
Noi ormai abbiamo solo 5 giorni davanti prima di fermarci per un po' a Cairns.
Per la rubrica “civiltà” vorrei segnalare un paio di nozioni apprese chiacchierando con una delle ragazze che lavorava alla reception dell'ostello di Hervey-Bay. Jade al momento è l'unica fonte da cui sappiamo che:
se hai piu di 25 anni e decidi di continuare a studiare lo Stato ti da dei soldi.
Se fai un figlio lo Stato ti paga 7mila e ripeto SETTEMILA dollari australiani.
In più per combattere la crisi cosa si sono inventati nel DownUnder?
Beh ti danno circa 900 dollari che tu puoi spendere come vuoi...cosi fai girare l'economia. Ovvio no?
Indagheremo ulteriormente prima di creare un flusso migratorio imponente verso l'Australia.
Oggi abbiamo prenotato il viaggio in barca di 2 giorni alle Whitsunday Islands. Missione suicida?
Beh considerando che non so nuotare e che l'ultima esperienza in barca è stata fallimentare direi senza ombra di dubbio di si...ma non so se avete visto le immagini delle isole. Mi sa che ne vale la pena.
Adesso andiamo a comprare le pillole per il mal di mare!Che Dio (o chi per lui) ce la mandi buona!
Mistero numero 3 - La grandezza delle monete
Già Gabriele il primo giorno a Brisbane ci aveva illustrato questa intelligente idea del popolo australe di avere le dimensioni delle monete inversamente proporzionale al loro valore sul mercato.
Più passano i giorni e più non me ne posso fare una ragione.
Perchè la moneta da due dollari dev'essere più piccola di tutte le altre???
sabato 17 luglio 2010
Hervey-Bay
A parte il servizio di navetta gratuito che porta direttamente i backpackers dalla fermata dell'autobus all'ostello (10 punti) ci sarebbe un attimo da parlare con gli autori della lonely planet per chiedergli esattamente cosa intendono per PULIZIA...Ma si sa sono mezzi inglesi pure loro come pretendere di piu'?
Il posto e' carino ma essendo bassa stagione non c'e' un gran movimento. Il che ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
Alla faccia della bassa stagione pero' noi oggi abbiamo preso il sole tutto il giorno.
Ecco diciamo che il giorno finisce intorno alle 5 pero' cosi ci invidierete un po' meno se proprio vi immaginate una situazione idialliaca.
L'acqua e' limpida, sugli alberi ci sono i pappaggalini colorati che fanno un gran casino e stamattina hanno anche svegliato Vale. Io ero in coma e non ho sentito niente
Ieri siamo abbiamo cenato in un ristorante di tapas gestito da cinesi...sara' un po' come da noi con le pizzerie pakistane. Nonostante si possa trarre delle conclusioni affrettate la cena era pure buona diciamola tutta.
Adesso ci tocca darci ad attivita' casalinghe come fare la lavatrice e la spesa per la cena e la colazione di domani.
Ah...non ho detto niente dell' Australia Zoo: bellissimo!
Non che sia un'amante di zoo, in realta' non ne ho visitato nemmeno uno prima ma questo era highly recommended e devo dire che ne e' valsa la pena.
In realta' da' piu' l'impressione di un grande parco con gli animali che vivono in spazi ampi.
Tutto e' curatissimo e c'e' una grande attenzione per la natura e il benessere degli animali.
Il creatore e' Steve Irwin non so se avete presente quel pazzo furioso che catturava i coccodrilli. Mi sono ricordata mentre vedevo il video sul bus (ebbene si...c'era un video su di lui sul bus da Noosa alla zoo) di averlo visto anche in qualche documentario in tv.
Domani (se ci sbrighiamo a prenotare) andiamo in gita a Fraser Island la piu' grande isola sabbiosa del mondo.
Dico solo che nella lingua aborigena la chiamavano l'equivalente di "paradiso"...vi sapro' dire se a ragione.