martedì 31 maggio 2011

Riassunto delle puntate precedenti: Western Australia very low cost!

Il Western Australia è immenso. La parte più remota del continente che sarebbe stato bello aver scoperto prima!
Non so da che parte cominciare per riassumere le mille avventure vissute in soli 10 giorni!
Questa a detta di tutti è la vera Australia.
Distanze immense, animali selvatici, spiagge deserte, paesaggi mozzafiato, surf, campeggio nella natura selvaggia e poche infrastrutture dedicate al turismo di massa.
Avrei voluto percorrerlo da sud a nord dove tutti rimangono incantati dalla bellezza di Broome, Shark Bay e la regione del Kimberly, ma ogni viaggio, seppure low cost, richiede un budget minimo e tempo a disposizione.
No worries...verrà il momento del Western Australia (atteggiamento positivo appreso in Oz)!
Ma torniamo ai dieci giorni che ho passato lì.
Premessa che potrebbe apparire fuori contesto ma che non lo è.
Quando mi dicono che avere un atteggiamento positivo porta di conseguenza positività nella tua vita, o di karma, io sono sempre quella un po' scettica. Va beh, diciamo che nella vita io sono LA scettica.
Ad ogni modo dopo questa vacanza ho cominciato a farmi venire un po' il dubbio che poi alla fine questa teoria non sia del tutto sbagliata!
Ho condiviso quest'avventura con un'amica americana (Lara) conosciuta a Melbourne tramite i miei coinquilini. Tutto inizia con un passaggio all'aeroporto da Anthony (il mio coinquilino appunto) e finisce con un passaggio all'aeroporto da Sean il vincitore (per me e Lara) del titolo di best couchsurfer ever!
Da notare che ogni piccolo gesto come questo per noi ha significato un risparmio economico interessante sul nostro misero budget!
Ma torniamo all'avvincente narrazione.
Durante il check-in riceviamo un messaggio dal couchsurfer che vive a Fremantle (20 min da Perth) che ci avverte che dovendo lavorare il mattino seguente non ci avrebbe potuto aspettare sveglio ma ci avrebbe lasciato la porta aperta (!!).
Sorprese, timorose e ad un orario indecente arriviamo a Perth.
Arrivare a Fremantle (Freo per gli amici) è ormai impossibile con qualunque mezzo che non sia un taxi.
Così mentre facciamo la fila per prenderne uno pensando già di vendere un rene per pagare i nostri buoni 40 minuti di taxi penso che magari potremmo provare a dividerne le spese con qualcuno almeno fino a Perth.
Non finiamo di elaborare il piano d'attacco che la ragazza finlandese davanti a noi ci chiede dove siamo dirette...e incredibile ma vero, andiamo a Fremantle e nello stesso quartiere!
Mi pare un buon inizio.
Arrivate all'indirizzo (che speriamo sia giusto) un ragazzo con un accento francese ci indica la porta. Anche lui è un couchsurfer e dormirà nella tenda con un amico spagnolo perché la casa è al completo!
Ad attenderci in salotto due materassi con un bigliettino di benvenuto e la password per internet in caso ne avessimo avuto bisogno...commozione!
Facciamo un rapido giro di ricognizione e conosciamo altre due inquiline della casa che chiacchierano con il couchsurfer spagnolo della tenda e un'altra couchsurfer di Barcellona...praticamente un ostello!
Andiamo a letto distrutte, con due ore di fuso orario di differenza rispetto a Melbourne, e la bella sensazione di essere in una casa strana ma accogliente!
Il giorno dopo ci avventuriamo dai sobborghi di Freo dirette verso il centro. Ancora disorientate saliamo sul bus che paghiamo un euro perché ehm si, siamo studentesse, e una signora che ci vede smanettare con la mappa si alza e passa l'intero tragitto a suggerirci dove scendere, cosa vedere e dove fare colazione in città.
Ci aspetta una Freo in pieno fermento per il festival degli artisti di strada: famiglie, backpackers, ballerini, mimi, giocolieri, musica, colori.
Incontriamo la mia amica francese Lory e con altri sue amici passiamo la giornata immersi nel clima allegro della città in festa.
Il giorno seguente cerchiamo (invano) di programmare il resto della vacanza finché ci rendiamo conto che non sappiamo ancora dove dormiremo le notti che ci restano.
Ma la vita di un couchsurfer cambia molto rapidamente e quando Sean, altro adepto del sito che vive nella casa in cui abbiamo passato le prime due notti ci offre un posto sul suo van per una gita a Margaret River, nonostante lo scetticismo di fondo (ma questo chi è?ma perché si offre di portarci in giro col suo van?ci farà a pezzi e seppellirà nelle campagne australiane?), decidiamo di seguire la scia positiva degli eventi e accettiamo.
Il mattino seguente sveglia presto e io, Lara, Gemma (la couchsurfer spagnola) e Sean siamo in direzione delle spiagge del sud!Insomma salta fuori che il nostro autista è una guida turistica di professione e si è comprato da poco il van che ha voglia di collaudare cogliendo l'occasione per farci dare un'occhiata ai dintorni di Perth.
Fabbriche di cioccolato e di fudge, vigneti, caseifici...assaggi gratuiti, spiagge da cui poter osservare i surfisti, tramonti da favola, campeggio sotto le stelle, (Sean che suona la chitarra per noi!), schifezze da mangiare per cena e notte nel van a due passi dal mare. Si può chiedere di più?
Quando ci svegliamo il giorno dopo Sean ci ha già portato ad Augusta, una piccola cittadina nella zona più estrema della regione, e quando apre il portellone del van abbiamo un posto in prima fila per l' alba accanto al faro più a est in terra australiana.
Il viaggio continua fino a sera quando riceviamo un messaggio di risposta ad una nostra richiesta di emergenza di un divano su cui passare la notte.Ormai c'abbiamo preso gusto.
L'sms di risposta alla nostra richiesta è di Sandy, che Sean pare conoscere...ah dev'essere quella signora bionda che ho conosciuto qualche tempo fa...
Pregustando già la vecchia signora che ci prepara il tè a fine giornata accettiamo l'offerta di dormire anche sul pavimento, dato che l'appartamento è molto piccolo.
Veniamo accompagnate al luogo esatto dell'incontro con la nostra nuova couchsurfer ma non riusciamo a trovarci. Lara chiama e...surprise surprise... una voce maschile con un accento straniero risponde al telefono...sono Sandip. Ma tutti mi chiamano Sandi!
Non avevamo nemmeno controllato il profilo sul sito non avendo avuto la possibilità di collegarci ad internet durante il viaggio. Panico.
Troviamo Sandi e tutto scorre nel migliore dei modi.Sembra un ragazzo simpatico e gentile.
Iniziamo a rasserenarci e ci prepariamo per andare a mangiare qualcosa di economico fuori. Ci sono molti ristorantini asiatici che sembrano abbordabili. Sandi ci suggerisce uno di quelli in cui è già stato vicino casa sua e noi ci fidiamo.Guardiamo nel menu i piatti basic.Insomma con 15 dollari dovremmo cavarcela. Quando il nostro couchsurfer ci chiede qual'è il nostro piatto preferito. Lara si lancia in uno sproloquio su gamberi e aragoste e non riusciamo più a fermare Sandi che insiste perché proviamo il piatto forte della casa, che ce lo offre lui, che è buonissimo, meraviglioso e che si vive una volta sola e blablabla...arriva il cameriere che forse si stava già fregando le mani all'idea di venderci 'sto cacchio di crostaceo e tra tutti e due mettono su un teatrino. Io titubante e per niente interessata al gambero gigante, che tra l'altro non avevo mai nemmeno provato, cerco di informarmi sul prezzo. Parlano di dollari per pounds...confusione...guardo Lara...confusione. Non ho assolutamente capito quanto venga...Lara dice un sacco, ma Sandi insiste per pagare.Pace. Ordiniamo il crayfish. Smanetto ore per cercare di mangiare qualcosa tra tenaglie, tenagliette uncini e utensili strani che per me sono schiaccianoci ma evidentemente non lo sono.Insomma un parto.Io la prossima volta mi ordino un bel pollo alle mandorle!
Va beh. Sandi si alza per andare a pagare e torna con lo scontrino..."MI DISPIACE RAGAZZE MA DOBBIAMO DIVIDERCI IL CONTO".Io e Lara allibite. "Davvero volevo offrirvelo io ma non pensavo che fosse così caro! solo il vostro piatto erano 115$!"
Idiota.
Da qui in poi, il declino.
Sviluppiamo un odio moderato ma crescente per l'individuo che perde ogni possibilità di recupero quando ci dice: dai raccontatemi qualcosa, "I want to laugh my ass off " (che significa praticamente voglio ammazzarmi dal ridere). Un demente.
Il giorno dopo rimaniamo solo chiuse dentro perché il tizio non sapeva che l'inferriata fuori dalla sua porta non si può aprire dall'interno se lui la chiude!!!
Lo chiamiamo. Non risponde al telefono.
Dopo aver ponderato il salto dal balcone (secondo piano: non una buona idea) e aver chiamato la padrona di casa e manutentori vari finalmente ci mettiamo in contatto con quello che ormai è diventato il nostro incubo e nonostante rimanga uno scemo almeno è gentile e riesce a venire in nostro aiuto durante la pausa.
Così con tre ore di ritardo sulla nostra tabella di marcia ci allontaniamo il più in fretta possibile da Mr Crayfish.
(...segue)






0 commenti:

Posta un commento